Tessuto adiposo bruno: nuovo approccio terapeutico contro l’obesità?

Quanti tipi di tessuto adiposo nell’uomo?

All’interno del nostro organismo si distinguono due tipi di tessuto adiposo: il tessuto adiposo bianco ed il tessuto adiposo bruno (abbondante negli animali ibernanti).

Quale è la funzione del tessuto adiposo bianco e del tessuto adiposo bruno?

Entrambi i distretti hanno la capacità di immagazzinare trigliceridi ma con finalità completamente diverse. Il tessuto adiposo bianco ha la funzione di riserva mentre, il tessuto adiposo bruno ha l’obiettivo di “bruciare” gli acidi grassi per produrre calore. Fino ad un’importantissima scoperta avvenuta nel 2009 si riteneva che nell’uomo la presenza del tessuto adiposo bruno fosse limitata all’età neonatale. Invece, è stato dimostrato che anche nell’uomo adulto sono presenti specifici distretti di tessuto adiposo bruno. Molti studi hanno fornito evidenze sulla tendenza dell’eccesso di tessuto adiposo bianco a sostituire nell’adulto quello bruno. I risultati di altre ricerche suggerirebbero che, sotto l’effetto di particolari stimoli, si potrebbe invertire questa tendenza.

Come si attiva il tessuto adiposo bruno?

l’attività del tessuto adiposo bruno è stimolata principalmente dal sistema nervoso e risponde all’esposizione al freddo con un aumento della produzione di calore (definita termogenesi). Il nostro gruppo di ricerca, presso IRCCS San Raffaele, ha recentemente pubblicato su FASEB Journal i risultati di un importante ricerca mostrando che l’attivazione del tessuto adiposo bruno, in seguito allo specifico blocco di una proteina fondamentale nel differenziamento adipocitario, determina un miglioramento del profilo metabolico in un modello di obesità. Questi dati, come tanti altri dati, suggeriscono che il potenziamento dell’attività termogenica del tessuto adiposo bruno potrebbe rivelarsi un ottimo target per un nuovo approccio terapeutico contro l’obesità. È bene sottolineare che in soggetti sovrappeso ed obesi un piano nutrizionale personalizzato (che determina una corretta restrizione calorica) e l’attività fisica determinano la riduzione del tessuto adiposo bianco ed un maggior quantità ed attività del tessuto adiposo bruno.

Nutrigenomica: di cosa si tratta

La nutrigenomica è nuova scienza (ma dalle enormi potenzialità), che si basa su studi scientifici. Questi studi illustrano gli effetti dei diversi elementi nutrizionali e dei vari alimenti a livello dei nostri geni. Questa scienza parte dall’ipotesi che una determinata dieta possa avere effetti mutevoli sul patrimonio genetico, influenzando diverse funzioni a carico del nostro organismo. Quindi, secondo la nutrigenomica, ogni persona reagisce in maniera diversa dopo aver ingerito lo stesso tipo di alimento. Questo dipende dalle differenze presenti a livello genetico. Ciò vuol dire che una stessa dieta seguita da due persone distinte può portare a risultati dissimili. L’obiettivo della nutrigenetica è quello di elaborare una dieta unica e ultra-personalizzata sulla base del patrimonio genetico individuale. Infatti, studiando il relativo DNA si possono raggiungere gli obiettivi prefissati e prevenire patologie e disturbi legati ad un’alimentazione errata.

Proprietà benefiche dell’Ananas

Ananas

Ananas, frutto che già Maya, Atzechi e Incas conoscevano e coltivavano.

Sapevate che è un frutto con tante proprietà benefiche per il nostro orgnismo?

Un elemento molto importante presente in questo frutto è la Bromelina.

Cosa è la Bromelina?

La Bromelina è un enzima proteolitico, cioè in grado di degradare le proteine in amminoacidi.

In quale parte dell’Ananas è presente?

È presente nel succo dell’Ananas ma soprattutto, ed in maggior quantità, nel gambo. Avendo azione proteolitica svolte una funzione digestiva per gli alimenti ricchi di proteine. Inoltre, ha mostrato avere effetti positivi a livello circolatorio. Infatti, si rivela utile in presenza di vene varicose e nei disturbi del sistema circolatorio. Questa sostanza presenta anche proprietà anti-infiammatorie ed particolarmente efficace nel trattamento delle infiammazioni localizzate dei tessuti molli associate a traumi, nelle reazioni tissutali postoperatorie e in presenza di edemi o cellulite, ecchimosi ed ematomi. La bromelina incrementa la produzione di prostaglandine che hanno una funzione antinfiammatoria a discapito di quelle ad attività pro-infiammatoria.

Principale vitamina presente nell’Ananas?

L’Ananas, inoltre, è ricca di Vitamina C importante in tutte le sindromi influenzali e nelle malattie infiammatorie. Non ultimo la presenza di acido citrico ed acido malico che rende l’Ananas particolarmente adatto nei confronti di virus e batteri, per cui non fartelo mancare in questo periodo!

Effetti anti-invecchiamento dell’olio extravergine d’oliva

Durante l’invecchiamento la produzione di nuovi neuroni diminuisce. Per questo motivo diminuiscono le nostre proprietà cognitive. Diversi fattori presenti all’interno della nostra alimentazione, influenzano la funzionalità del nostro cervello.

L’idrossitirosolo ha forti capacità antiossidanti e protettive a livello neuronale.

Ma cosa è l’idrossitirosolo?

Questo è un composto naturalmente presente nell’olio d’oliva. E’ un composto fitochimico, ovvero composto chimico naturalmente presente nelle piante. Ha mostrato essere in grado di contrastare il processo di invecchiamento neuronale.

Cosa fa l’idrossitirosolo?

L’assunzione orale giornaliera di idrossitirosolo conserva in vita i nuovi neuroni sviluppati. Tale processo avviene sia nell’adulto e ancor di più nell’anziano. Stimola anche la proliferazione delle cellule staminali. Da queste vengono poi generati nuovi neuroni. L’idrossitirosolo riesce a ridurre alcuni marcatori dell’invecchiamento come le lipofuscine. Queste sono accumuli di detriti nelle cellule neuronali. Questa scoperta stringe ancora di più la relazione tra sana alimentazione e salute.

Fonte: “Hydroxytyrosol stimulates neurogenesis in aged dentate gyrus by enhancing stem and progenitor cell proliferation and neuron survival.” FASEB J (Jan 2020)

Proprietà spremuta d’arance

La spremuta d’arance è un ottimo spuntino! Bere una spremuta d’arance è una buona abitudine. Merito delle sue proprietà, che ci permettono di soddisfare buona parte del fabbisogno giornaliero di vitamina C. Non solo, anche Vitamina A, B e P)! Senza dimenticare che apporta poche calorie, con solo 49.5 kcal per un bicchiere da 15 cl. Infatti, l’arancia è ideale anche per persone che seguono un regime alimentare ipocalorico.

Ma quali sono queste proprietà benefiche?

1) Migliora la qualità della pelle riparando i danni del sole e dello stress ossidativo. Stimolando la sintesi di collagene, grazie all’alto contenuto di vitamina C ed antocianosidi.

2) Riduce lo stato infiammatorio grazie al contenuto di flavonoidi, prevenendo i danni causati dai radicali liberi. Questo potente effetto protettivo del succo d’arancia nei confronti dei radicali liberi è dovuto principalmente alla presenza di due sostanze: l’esperidina e la narigenina. Studi scientifici hanno evidenziato come l’esperidina sarebbe in grado di abbassare la pressione sanguigna e di ridurre l’ipertensione e, in generale, il rischio cardiovascolare, migliorando l’elasticità dei vasi sanguigni. La narigenina, invece, sarebbe in grado di migliorare la sensibilità generale all’insulina e la tolleranza al glucosio (metabolismo glucidico) e ridurre la sintesi del colesterolo epatico (metabolismo lipidico).

3) Accelera il recupero da malattie di stagione come l’influenza, grazie all’alto contenuto di vitamina C che aumenta le difese immunitarie. Con l’avvicinarsi dell’autunno è buona cosa migliorare il nostro sistema immunitario. Inoltre, può essere di grande aiuto per chi soffre di problemi respiratori, di allergie e riduce gli attacchi di tosse.

Quando è consigliato bere una spremuta d’arance?

Anche la spremuta d’arance può avere controindicazioni. Data la componente acida, è meglio non berla se si soffre di patologie gastriche o legate a un’infiammazione dello stomaco. In generale è consigliabile, per evitare disturbi digestivi, non bere la spremuta la mattina appena svegli. Neanche la sera, per non rischiare di appesantire la digestione e rischiare acidità di stomaco o reflusso. Cosa molto importante è che non sia associata al latte. Bere latte e spremuta d’arancia allo stesso tempo, come può capitare a colazione, può creare problemi allo stomaco e alla digestione. La ragione è che l’acido citrico contenuto nel succo degli agrumi fa coagulare le proteine del latte nello stomaco. Questo causa gonfiori e digestione pesante. Meglio quindi bere una spremuta come spuntino di metà mattina o come merenda pomeridiana, così da godere appieno di tutti i suoi benefici.

Nota bene, però, che le fibre sono quasi totalmente assenti nella spremuta d’arance ed è quindi preferibile alternarla mangiando anche il frutto a spicchi senza eliminare la parte fibrosa. Mi raccomando di NON AGGIUNGETE zucchero alla spremuta!